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Leccarsi le ferite...
Wednesday, November 15, 2006
Il migliore antidolorifico si troverebbe nella saliva (Fonte: Yahoo! Notizie)

Un'équipe francese dell’Istituto Pasteur di Parigi ha scoperto nella saliva umana un antidolorifico sei volte più potente della morfina . Questa eccezionale molecola prodotta dal corpo umano è stata chiamata opiorfina. Il nome richiama un’altra classe di analgesici, quella degli oppiacei naturali, la cui azione è molto simile a quella dell'opiorfina. La ricerca, guidata dalla ricercatrice Catherine Rougeot, è stata pubblicata on-line su Proceedings of the National Academy of Sciences. Sembra che questa sostanza agisca prolungando le difese proprie del corpo contro il dolore. Preverrebbe l’esaurimento di alcuni composti chimici chiamati encefaline, il cui compito è attivare i recettori degli oppiacei che bloccano i segnali di dolore in arrivo al cervello.

L’opiorfina, diversamente dagli analgesici sintetici come la morfina, non presenterebbe effetti collaterali quali dipendenza e tolleranza in seguito ad un uso prolungato. In realtà i ricercatori preferiscono non sbilanciarsi con le affermazioni, in attesa di una sperimentazione significativa. Nel prossimo futuro l'équipe della Rougeot cercherà di capire i meccanismi che attivano la liberazione di opiorfina nell’organismo, cercando di scoprire in primo luogo quali sono le condizioni fisiologiche nelle quali questo rilascio ha luogo.

“Stiamo cercando di individuare quali sono gli stati patologici che ne aumentano o diminuiscono la messa in circolo”, racconta la ricercatrice. Se davvero tutte le proprietà di questa sostanza, naturalmente prodotta dal nostro corpo e di conseguenza facilmente tollerata senza conseguenze, venissero confermate dalle prossime sperimentazioni, si aprirebbero concrete speranze nell’ambito delle terapie per la gestione del dolore.
Ambito delicato e particolarmente importante per numerose patologie.

Fonte: Wisner A, Dufour E et al. Human Opiorphin, a natural antinociceptive modulator of opioid-dipendent pathways. PNAS 2006; DOI:10.1073/pnas.0605865103.

caterina visco

Il Pensiero Scientifico Editore
posted by Unknown @ 16:04  
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